Negli incontri di consulenza pedagogica e di counseling utilizzo in particolare alcuni strumenti o metodi; fra questi il Metodo Dec e la Fiabazione. Li ho scelti perché riconosco l’importanza dell’espressione estetica e poetica, che favorisce un incontro buono e nutriente con il proprio sè. Viene stimolata una narrazione per simboli, che genera trasformazioni e soluzioni nuove. I simboli che emergono non vengono interpretati, ma “messi in movimento” per un viaggio di scoperta personale.
La formazione come Counselor Sistemica mi permette di arricchire gli incontri anche grazie alla proposta delle Costellazioni familiari e sistemiche e attraverso la metodologia Appreciative Inquiry.
Proposte di scrittura autobiografica, di produzione o scelta di immagini, di composizione con i Lego o la plastilina, unite all’attenzione alla dimensione corporea, completano la mia “valigia” con la libertà e il piacere di fondere differenti stimoli, cucendo una percorso “su misura” per ciascuna persona.


Il metodo DEC (Disegno Emozioni Cura)

L’utilizzo del disegno mirato è un metodo trasformativo efficace per adulti e bambini.
Per i bambini/ragazzi: un percorso di 10 fogli bianchi / 10 incontri: ogni volta viene proposto un tema-simbolo e il bambino risponde attraverso il disegno.
È un percorso trasformativo, poiché stimola l’autocura: il bambino quando disegna si esprime, incontrando se stesso; l’effetto che provoca il vedersi, attiva delle trasformazioni. Può raccontarsi, ritrovarsi, riconoscere la propria forza e le proprie qualità, infine attivare le proprie personali soluzioni, il tutto con gioia perché il bambino ha un ruolo attivo, colori e fogli con cui giocare.
Questo metodo è utile per favorire il superamento di situazioni “bloccate” a causa di problemi personali, familiari, scolastici, cognitivi ed emotivi; è efficace per sostenere bambini con difficoltà scolastiche, valorizzando i punti di forza e nutrendo una buona narrazione di sé.
Per adulti: un percorso di 5/7 incontri e un piccolo – ma prezioso – lavoro quotidiano, indicato dalla pedagogista volta per volta, per facilitare l’attivazione delle proprie personali e sagge soluzioni, per mettere in moto i propri talenti! Attraverso il disegno e il racconto la bellezza diventa visibile, la propria storia si narra con sguardi e parole nuove, le emozioni si dispiegano e acquietano.
(rif.: Metodo DEC – prof.ssa Vanna Puviani)


Fiabazione

Ogni espressione creativa è anche un’espressione simbolica di ciò che siamo: può rappresentare il nostro stato d’animo, il nostro stato di salute, il nostro modo di essere in relazione. Ciò che rende la Fiaba diversa dalle altre forme espressive è che la fiaba ha una struttura particolare in quanto ripercorre le tappe che affrontiamo quando si presenta un problema: inizia con una situazione di equilibrio (c’era una volta…), prosegue con una situazione di difficoltà (…a un certo punto…), e infine termina con un nuovo equilibrio diverso e migliore di quello iniziale (…e vissero tutti felici e contenti!).
Inventare una fiaba aiuta ad attivare l’intuizione e a risolvere per via simbolica problemi affettivi, relazionali, fisici…
La fiaba offre a bambini e adulti suggerimenti, spunti, indicazioni per portare a compimento il proprio processo di trasformazione.
La pedagogista da l’incipit “C’era una volta…”, accoglie senza interpretare, restituisce, affinché la narrazione divenga feconda.
(rif.: Fiabaterapia –  dott.ssa Paola Santagostino)


Costellazioni Familiari e Sistemiche

La pratica della costellazione si svolge in gruppo o individualmente: la persona che vuole lavorare su un tema specifico, dopo un’intervista per chiarire le caratteristiche della situazione che sta vivendo e la domanda che porta, sceglie gli elementi (persone, valori, concetti, ruoli, …) da mettere in scena per rappresentare quel tema. Ogni elemento entra in campo grazie a un rappresentante (persona, se la costellazione avviene in gruppo; attraverso oggetti, ad esempio i play-mobile, se la costellazione è svolta individualmente). Ogni rappresentante viene collocato nello spazio (campo morfico) rendendo visibili le dinamiche di quel tema per quella persona. Quindi si invitano i rappresentanti – se persone – o la persona che chiede aiuto, a modificare le posizioni di ciascuno alla ricerca della migliore trasformazione possibile di quelle scena. Attraverso l’osservazione di ciò che avviene, delle emozioni e conversazioni che prendono vita da questa interazione, la persona vive un’esperienza che stimola trasformazioni a livello analogico e simbolico, più che su un piano razionale, che agiscono durante e dopo la seduta. Si tratta quindi di un’occasione per la persona di comprendere e conoscere nuovi aspetti di sé e delle proprie relazioni, nel rispetto della sua capacità e disponibilità ad accogliere nuovi sguardi.
(rif.: Costellazioni Familiari e Sistemiche – dott. Pierpaolo Dutto, Scuola di Pratiche Sistemiche, Milano)


In quanto pedagogista e counselor la Consulenza non è da considerarsi un intervento di natura terapeutica o psicoterapeutica.
Professioni non disciplinate da Ordini o Collegi ai sensi della Legge 4 del 14.01.2013; pedagogia: professione riconosciuta e regolamentata dalla Legge 205/2017.

Pedagogista n. PLO161 – CoNPEd
Prosessional Counselor n. A2928 – AssoCounseling